Con i luoghi succedono cose strane: a volte capitano, e in qualche caso vi si resta intrappolati senza volerlo. Altre volte si scelgono, magari per evitarne altri poco congeniali. Ma può anche verificarsi il caso che siano loro, i luoghi, a scegliere noi, e ci accolgano con un abbraccio che non si può che ricambiare. Deve essere successo qualcosa di simile a Donatella Tellini: figlia di un ingegnere, sempre in movimento attraverso l’Italia per il suo lavoro, qualche anno in una città, poi trasferito altrove, dove si tratteneva il tempo necessario per svolgere il suo compito, sempre con la famiglia al seguito. A un certo punto sono arrivati a L’Aquila e questa città è diventata per Donatella il luogo per la vita, e lei, nel corso degli anni, è diventata per gli aquilani, anzi per le donne aquilane, un punto di riferimento prezioso e inesauribile, che neanche la morte prematura ha annullato. La sua opera e il suo entusiasmo sono comunque tenuti vivi e portati avanti dalle compagne che l’hanno affiancata durante tutto il suo percorso: donne spinte dalla stessa sua stessa passione sociale e dall’attenzione alle problematiche di genere che hanno sempre definito l’opera di Donatella. Lei nasce a Murisengo Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1943: di sé diceva di essere figlia della guerra. Poi si trasferisce con tutta la famiglia a Pescara, dove resta fino alla fine degli anni ’40; quindi di nuovo al nord, a Chiavari, e infine, dal 1956 in poi, a L’Aquila. In questa città frequenta il liceo classico ‘Domenico Cotugno’, alla fine del quale si iscrive alla facoltà di Scienze Biologiche all’università di Perugia, città dove resta fino alla conclusione degli studi. Una volta conseguita la laurea, rientra a L’Aquila per non lasciarla più.
La scoperta di questa donna e di quello che ha fatto nella città che lei ha scelto come sua, o che l’ha scelta come forza motrice di iniziative e innovazioni fondamentali, inizia nella Biblioteca delle donne, ramificazione naturale dell’Associazione Donatella Tellini Onlus, a lei intitolata dopo la sua morte. Attigua alla biblioteca, di cui è quasi parte integrante, è la Casa delle donne, fondata dopo il terremoto del 2009 e trait d’union tra tutte le attività dell’Associazione. Le donne che gestiscono l’Associazione e la biblioteca, compagne di progetti e di lotte con Donatella, mi guidano alla scoperta della vita e dei sogni di questa donna incredibile che, con la caparbietà gentile, tipica delle persone di valore, ha fatto della conquista dei diritti per le donne il suo obiettivo costante.
Donatella inizia ad avvicinarsi alla politica nel 1968: aveva 25 anni e il mondo era in fermento. Il suo primo approccio è con il partito radicale e il pensiero femminista. Questo è il primo passo vero la cura della collettività, che segnerà la sua esistenza da quel momento in poi, portandola a concentrare la propria attività sul mondo femminile. In una città come L’Aquila, da sempre roccaforte di valori conservatori, non deve essere stato facile: lei è tra le protagoniste della lotta che culmina, nel 1975, nella fondazione dell’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica), a cui lei contribuì insieme ad altre donne e di cui si occupò per tutta la vita. Nel 1982, insieme a Gloria Papa, da lei incontrata nel 1981 e con cui inizia da subito la raccolta di volumi riconducibili ai temi tipici trattati nei consultori AIED, fonda la Biblioteca delle donne Melusine. Nel 2008 viene inaugurato il primo Centro antiviolenza nella sede dell’AIED: oggi il Centro antiviolenza e la Biblioteca delle donne sono riuniti sotto il nome di Donatella Tellini.
La biblioteca è una vera fucina di idee e iniziative: si arricchisce presto di testi di scrittura femminista e femminile, feconda in quegli anni. Comprende non solo testi di narrativa, ma anche di saggistica, in cui si trattano gli argomenti affrontati in ambito storico, antropologico e sociologico. Oltra alla consultazione dei volumi, è possibile accedere anche al prestito. Le naturali e prevedibili diffidenze da parte della componente femminile della città sono superate grazie all’invito delle varie autrici a incontri in cui presentano le loro opere: la biblioteca diventa presto un vero luogo di aggregazione e scambio culturale.
Donatella Tellini, sempre insieme a Gloria Papa, organizza nel 1982-1983 importanti seminari che hanno sempre come tema principale la figura della donna nella società, tra cui: Ruolo della donna nell’‘800, con Vanna Gazzola, docente di letteratura all’università dell’Aquila e giornalista delle pagine culturali di Repubblica; Noi madri noi figlie, una serie di incontri con Elena Gianini Belotti; proiezione e commento del film Maternale, con la regista Giovanna Gagliardo; L’amore e l’amicizia nella coppia, con Roberta Giommi, sessuologa. La biblioteca si trasforma, come prevedile, in luogo comunitario, allargando i propri contatti ad altri luoghi in Italia, fino a formare una rete attraverso il Coordinamento Nazionale dei Centri di Documentazione delle Donne, e dietro a tutto questo ci sono sempre loro: Donatella Tellini e Gloria Papa. Al Convegno di Siena, promosso nel 1986 dal Coordinamento, prende parte anche la biblioteca aquilana, che nel 1987 costituisce anche l’Associazione della biblioteca delle donne Melusine, con le stesse finalità alla base della fondazione della biblioteca. Nel 1992, nell’ambito della Biblioteca, nasce il gruppo Erre, su iniziativa di alcune donne che decidono di istituire un sottogruppo ispirato alla politica delle relazioni tra donne.
Dopo il Centro antiviolenza, il 10 ottobre 2010, un anno e mezzo dopo il terremoto del 6 aprile 2009, nasce l’associazione TerreMutate, ancora una volta sotto la spinta di Donatella, che ne è socia fondatrice insieme a Nicoletta Bardi, Antonietta Centofanti, Filomena Cioppi, Loretta Del Papa, Maria Pia Di Giorgio, Maria Franca Di Rocco, Lina Faccia, Simona Giannangeli, Maria Linda Odorisio, Serenella Ottaviano, Nadia Tarantini, Anna Tellini, Valentina Valleriani. L’associazione nasce per organizzare un incontro nazionale di donne che si sarebbe tenuto nel capoluogo abruzzese il 7 e 8 maggio 2011 con lo slogan: Ben Vengano Le Donne A Maggio. Mani-Festiamo. Siamo Tutte Aquilane. Questa è l’ultima iniziativa a cui prende parte Donatella: dal 2009 combatte con un tumore ai polmoni, che la ruba alla sua famiglia, il marito e il figlio adottato in Bulgaria nel 2004 e per amore del quale ha imparato la lingua bulgara, alle sue compagne di lotta, alle donne aquilane, il 7 ottobre 2013. La camera ardente è allestita nel Palazzo dei nobili, a L’Aquila, e non poteva essere altrimenti: quale nobiltà può superare quella dell’amore per le persone e della lotta per i diritti? Orietta Paciucci, allora coordinatrice del Centro antiviolenza e nel direttivo di TerreMutate fino ad aprile 2022, le ha dedicato queste parole:
Marilena Fonti
“E possedeva quel dono straordinario, quel dono tutto femminile, di crearsi un mondo suo particolare ovunque si trovasse”. Virginia Woolf, La Signora Dalloway.